La coerenza: pregio o difetto?

Coerenza: s.f., fedeltà di una persona ai propri principi, conformità costante tra le sue parole e le sue azioni. E’ questa la definizione di coerenza sul vocabolario, un termine a cui collettivamente si dà un significato positivo. Soprattutto se paragonato al suo contrario: l’incoerenza. Nell’immaginario collettivo, la coerenza è una qualità positiva, caratteristica delle persone affidabili, ma anche prevedibili. In alcuni casi, la coerenza può diventare persino un’ossessione, però, una sorta di trappola che non consente di modificare il proprio pensiero per il timore di risultare incoerenti. Per dirla con Oscar Wilde, “la coerenza è l’ultimo rifugio delle persone prive di immaginazione”. Ecco, quindi, che la coerenza appare come un concetto ampio e fluido, che segue inevitabilmente l’evoluzione e il cambiamento di ciascuno di noi, sotto l’influenza di esperienze che ti cambiano. L’incoerenza rispetto a un precedente “schema mentale” non è pertanto un dato negativo, quanto il frutto di un percorso di maturazione dell’io. 

Un soggetto difficilmente riuscirà a essere coerente per tutta la sua vita. Ciò in cui credevo a 18 anni, appena finito il liceo, sulle relazioni umane, sull’orientamento politico, non è quello in cui mi identifico oggi. Per questo dovrei essere considerata incoerente? No. Sebbene siano rimasti fissi alcuni punti cardine sul comportamento da adottare relazionandomi con gli altri, l’esperienza e la maturità mi hanno insegnato a ponderare bene le scelte, a reagire meno d’impulso e più con la testa per non essere fagocitata in un mare di squali. Tenendo, però, a mente il principio di non essere uno squalo. In questo caso specifico, la coerenza è strettamente legata al concetto di morale. Un discorso analogo sulla coerenza degli ideali può essere fatto sulle scelte politiche, che possono essere modificate a volte per la deriva del partito politico in cui ci si identificava e/o per un mutato scenario della società e dei fatti storici. In definitiva, la coerenza a tutti i costi o un cambio di idee altalenante sono degli estremi da evitare, nel limite del possibile, ma non cambiare idea è innaturale. Come dicevano i latini “Est modus in rebus” (C’è una misura nelle cose)!