Intervista a Letizia Meuti
Letizia Meuti è “quasi” una scrittrice esordiente e la ospitiamo molto volentieri nel nostro numero, dedicato a questa bellissima parola che è “Esordio”.
Esordisce – è il caso di dirlo – come articolista per diverse testate giornalistiche on-line, e nel 2021, decide di fondare un quotidiano indipendente come “Roma-News” della quale è sia editrice che direttrice.
Ma è stata anche creatrice e curatrice di Appunti di viaggio, un social-travel blog, segretaria caporedattrice a Radio Audax e nel 2024 scrive il suo primo libro.
Da pochi giorni è stato dato alle stampe anche il suo secondo.
Una vita decisamente piena di interessi la sua, piena di reportage sulla vita che affronta e i “pezzi di mondo” che ha visto – anzi direi più propriamente – che ha vissuto.
Che relazione ha con il concetto di “Esordio”? In effetti, penso, ogni viaggio è un piccolo esordio, normalmente ci si trova ad affrontare per la prima volta qualche imprevisto, qualche nuova esperienza. Sicuramente non una vita “monotona” la sua.
Beh diciamo che la mia, più che una vita da mediana è stata una vita da esordiente, a questo punto, citando il buon vecchio Ligabue, che tra l’altro è uno dei miei cantautori contemporanei preferiti. Sicuramente all’ esordio o meglio agli esordi, ai mei esordi, devo molto, sennò non sarei neanche qui oggi, in vostra compagnia. Quindi, per me gli esordi, hanno rappresentato tanto, vissuti alle volte, anche con una certa ansia ma con la consapevolezza che dietro l’angolo ci sarebbe stato sempre qualcosa di nuovo e interessante ad aspettarmi.
C’è una frase molto bella, che cito ogni tanto, nelle mie dediche fatte, a chi ha acquistato il mio primo libro: “Un Cinese Napoletano”, di Umar Khayyam che dice: ” La vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte”, penso che racchiuda pienamente, il mio concetto di vedere questa determinata situazione.

Il suo primo libro viene pubblicato nel 2024 e si intitola “Un cinese napoletano”. Come mai ha deciso di dare proprio questa connotazione, questo taglio a quello che è stato l’anno horribilis di intere generazioni?
Mah, proprio perché è stato un periodo che nel bene e nel male ha toccato un po’ tutti noi, da vicino e non. C’è chi ha perso magari un proprio caro, chi ha dovuto rinunciare a qualcosa che aveva in serbo, chi, come me, ha dovuto fare i conti con il ri-inventarsi soprattutto lavorativamente parlando, l’abbiamo sentito tutti, e credo ci sia rimasto un po’ dentro, come se fosse un punto di svolta. Per me, è stata la molla che ha fatto scattare il voler tornare a raccontare cosa vivevo e abbiamo vissuto in prima persona, come quasi a rendere eterni certi momenti e situazioni. Una sorta di: per non dimenticare, ecco.
Dopo un anno dal primo esce il suo secondo libro: “Tutta la vita”. Se vogliamo un inno alla vita, vista con gli occhi di giovani donne e di giovani uomini che si affacciano a quello che è il concetto del futuro.
Si, esattamente, il 14 Marzo 2025, è uscito questo mio nuovo libro, sempre di narrativa contemporanea, ambientato nei nostri giorni, infatti la storia si svolge nel 2024, il primo giorno del solstizio d’estate, nella bellissima Toscana, più precisamente tra Pisa, Lucca e la provincia di Bientina. Senza spoilerare troppo: racconto le vicissitudini di un gruppo di ragazzi, pressoché ventenni, che dividono insieme un appartamento e le loro vite e sfide quotidiane, divisi tra il mondo del lavoro, la ricerca e l’affermazione di sé stessi e i piccoli problemi di cuore, che sembrano non mancare mai, a qualsiasi età alla fine. Anche in questo, come nel primo, ho voluto continuare a parlare di tematiche importanti come l’integrazione e l’inclusione, difatti due dei personaggi principali, appartengono uno, ad un’etnia diversa dalla nostra e l’altro al mondo lgbt. Questa non è la sola cosa che accomuna il secondo romanzo al primo, ci sono sempre i soliti riferimenti al mondo dell’arte, più precisamente legati alla sfera musicale e cinematografica, che hanno accompagnato finora tutta la mia scrittura. Ogni capitolo infatti, viene aperto con dei segmenti di testi cantautoriali dei maggior esponenti musicali di quella regione (la Toscana), e poi, come nel primo, ho voluto incentrare uno dei personaggi non principali, questa volta, ma che si rivelerà cruciale ad un certo punto della storia, ad una figura cinematografica di mio riferimento, che è il grandissimo amato e compianto Francesco Nuti, nel mio intento di continuare a portare avanti il suo ricordo.

Questi due libri sono – idealmente – l’uno l’evoluzione dell’altro a livello storico: se “Un cinese napoletano” racconta la vita completamente disorientata e il sopravvivere a diverse difficoltà, “Tutta la vita” è un lancio di proiezione. Ma quali sono le similitudini, le cose che le accomuna?
Sicuramente il fil rouge che lega queste due opere è il parlare dell’ evoluzione e la crescita dell’ essere umano, che parte, come ne “Un cinese napoletano”, dalla famiglia/figli ai giovani adulti, quindi i ragazzi, i figli che diventano grandi, nel caso di “Tutta la vita” della loro maturazione, proprio come se fossero dei frutti, fino poi ad arrivare alla vera e propria maturità, l’età adulta quindi, che (attenzione a questa anticipazione, perché è una chicca che vi sto per snocciolare) ne parlerò in seguito nel mio terzo romanzo, di prossima uscita… Questa è un’esclusiva solo per voi, perciò, fatene buon uso, mi raccomando!

Ma grazie davvero allora! Abbiamo parlato di esordi, ma quali sono i suoi progetti per il futuro?
Come suddetto, ho in cantiere un mio terzo libro, che spero di poter pubblicare nel 2026, prima no, perché vorrei concludere la promozione dell’attuale, che sarà la fine di questa specie di triologia che mi ha accompagnato e spero accompagnerà anche i miei lettori, in questo cammino evolutivo di questo strano essere chiamato: essere umano, in cui mi ci metto anch’io. Quest’ ultimo libro, lo dico già, sarà un po’ più profondo e introspettivo dei precedenti ma sempre accompagnato dai miei riferimenti di base, che in questo caso saranno puramente musicali, perciò un’ode al mondo della musica e spero, un richiamo per tutti i suoi appassionati.
Vi ringrazio per questa bellissima intervista e per l’opportunità che mi avete dato, di raccontare un po’ di me, nel vostro giornale.
Grazie di cuore. A presto e che la forza sia con voi, sempre! Hasta la fuerza!
