“La coerenza: quando l’universo suona in DO perfetto”

In un universo dove tutto vibra, pulsa, ondeggia e scintilla, la coerenza è quel raro miracolo fisico che riesce a mettere d’accordo le onde come se fossero l’equipaggio perfettamente addestrato dell’Enterprise. Niente a che vedere con il caos quotidiano, dove ognuno va per conto proprio: qui si parla di ordine, di fase, di armonia.

La coerenza è la differenza tra rumore bianco e sinfonia cosmica, tra un temporale improvviso e una nota tenuta da un coro di fotoni disciplinati. Prendiamo il laser, per esempio, non il blaster di Han Solo, ma il vero raggio di luce coerente, dove tutti i fotoni sono in fase, viaggiano nella stessa direzione, con la stessa energia: una sorta di marcia imperiale fotonica, forse anche più precisa.

Grazie proprio a questa coerenza possiamo fare cose straordinarie: tagliare l’acciaio con precisione chirurgica, correggere la vista, oppure misurare le impercettibili increspature dello spaziotempo causate da collisioni tra buchi neri.

In Toscana, a Cascina, c’è un “orecchio cosmico” chiamato VIRGO: un gigantesco interferometro laser capace di rilevare variazioni di lunghezza più piccole di un protone. Un’impresa resa possibile da fasci di luce coerenti, precisi come un’orchestra guidata
da un direttore inflessibile.

Ma cosa ascolta davvero VIRGO? Le onde gravitazionali, ovvero i “boati” cosmici generati da eventi catastrofici come fusioni tra buchi neri, collisioni di stelle di neutroni, esplosioni di supernove o addirittura dal ronzio primordiale del Big Bang. Queste onde increspano il tessuto dello spaziotempo e viaggiano per miliardi di anni fino a noi. È come se l’universo parlasse… e noi avessimo appena imparato ad ascoltarlo.

A proposito di musica: lo sapevi che il Sole suona? Certo non su FM, ovviamente, ma emette oscillazioni coerenti, onde di pressione che rimbalzano al suo interno come vibrazioni in una cassa armonica. Gli astrofisici le studiano con l’eliosismologia, decifrando queste “note” per esplorare l’interno della nostra stella. È una sorta di ecografia stellare… ma in Do maggiore.

E poi ci sono i maser cosmici: segnali naturali di microonde perfettamente coerenti, generati spontaneamente da nubi molecolari o dalle atmosfere di alcune stelle. L’universo, a volte, costruisce da sé i suoi laboratori, produce dispositivi naturali a microonde e li punta verso di noi. È come se ci mandasse messaggi in codice Morse, ma su scala galattica.

Il vero capolavoro di coerenza, però, è l’eco stesso del Big Bang: la radiazione cosmica di fondo. Un debole ma costante segnale a microonde che permea tutto lo spazio e conserva minuscole increspature coerenti, quelle stesse che, crescendo nel tempo, hanno dato origine a tutto ciò che vediamo oggi: galassie, stelle, pianeti, meme di gatti… ah no! Quelli li creiamo noi, che comunque siamo frutto di quella coerente increspatura.

La coerenza è il filo invisibile che cuce la stoffa dell’universo. Quando c’è, tutto vibra all’unisono. Quando manca, le onde si scontrano, si cancellano,
producono rumore. Ma quando funziona… succede la magia: l’universo canta. E noi siamo una delle sue sinfonie.