L’esordio di un pittore… Un caffè veloce con Ninì Materia

A cura di Anna Rita Cardarelli

Ninì Materia nasce a Barcellona Pozzo di Gotto il 7 marzo 1985. Sin da piccolo comincia a disegnare, poi, giunto alle scuole medie, una professoressa, purtroppo, mortifica la sua passione e da lì decide di accantare in un ripostiglio sogni, desideri, speranze.

Dal 2018 vive al Circeo con sua moglie e suo figlio. 

Nel 2019, durante la pandemia Covid, riprende a disegnare, e da quel momento si apre per lui un mondo pieno di colori, pennelli, matite, gomme e tele… con un elemento particolare che è sopra di tutto… l’amore per la sua terra, la Sicilia!

Salve Ninì, grazie per questo caffè veloce! È un piacere poter parlare con lei del Suo mondo artistico. Partiamo dall’inizio: come è nato il Suo amore per la pittura?

Salve! Il mio amore per la pittura nasce per passatempo durante il Covid. Dove ho scoperto di avere questa passione nascosta. O forse, sarebbe più corretto dire, “riscoperto…”.

I suoi dipinti colpiscono subito per l’uso audace del colore. Cosa rappresentano per lei questi colori così forti e accesi?

I colori accesi mi riportano a quelli della mia terra natia. La mia amata Sicilia. Dove anche i tramonti assumono colori vivaci e unici.

I suoi quadri spesso raffigurano volti astratti, a volte spezzati o incompleti, alternando figure maschili e femminili. C’è un significato particolare dietro questa scelta?

Si, mi piace raffigurare le teste di moro che nascondono dietro loro una leggenda di amore e tradimento!

Abbiamo scoperto che la Sicilia è protagonista delle Sue opere, ma la racconta in modo molto personale. Quali elementi della sua terra sente più vicini alla Sua arte? Quanto la tradizione siciliana influisce sul Suo modo di dipingere? Si ispira a qualche artista del passato?

Nei miei dipinti cerco sempre di inserire elementi che mi portano alla mia terra, ovvero il mare, il sole i suoni, rapportati in colore.

La tradizione siciliana conta molto per me, perché basta nominare “Sicilia” e li si racchiude tutto il bello e il meraviglioso che per me possa esistere.

Essendo autodidatta, mi ispiro ad artisti della mia generazione.

Il cactus è un soggetto ricorrente nelle Sue opere. Che valore simbolico ha per lei?

Beh, il fico d’India è uno dei tanti simboli della mia terra e nei miei quadri non può mancare.

Oltre alla pittura, ci sono altre forme d’arte o esperienze che influenzano il Suo lavoro?

No, mi fermo alla pittura, perché solo nella pittura riesco ad essere Ninì Materia!